IL PRIMO ANTIBIOTICO: Alexander Fleming
(immagine presa da https://www.cisiamo.info/cultura/2019/09/28/alexander-fleming-scoperta-penicillina/)
La scoperta di Alexander Fleming nel 1928 fu straordinaria soprattutto per le sue applicazioni pratiche. Lo studioso britannico aveva già scoperto, nei primi anni ’20, l’enzima lisozima, che aveva capacità battericide.
Questo enzima riusciva a distruggere i batteri innocui, ma perdeva efficacia su quelli patogeni. La sua ricerca per trovare un mezzo per contrastare i batteri quindi proseguì fino a quel fatidico 1928. In quell’anno, Fleming notò che una particolare muffa lasciata su una sua capsula di laboratorio aveva dissolto le colonie batteriche; venne così creata la penicillina G capostipite di tutta la famiglia, usata ora solo come profarmaco per sintetizzare le nuove penicilline. Data l'elevata idrosolubilità della molecola si distribuiva male nell'organismo e occorreva una somministrazione ogni 4 ore. Si pensò a una forma più oleosa per iniezioni, così da aumentare gli intervalli di somministrazione. Le prime sperimentazioni della penicillina sull'uomo non ebbero grandi risultati; bisognava renderla più efficace. È solo dal 1941, comunque, che la penicillina viene utilizzata contro infezioni batteriche, durante la seconda guerra mondiale.Arruolato come patologo di settore nel 1942 provò a curare un amico affetto da meningite con la sua penicillina, guarendolo miracolosamente. Nel 1943 l'industria americana, spinta dalla necessità di curare i feriti nel corso della seconda guerra mondiale, ne cominciò la produzione a livello industriale, rivoluzionando il mondo della medicina e creando una nuova era per la moderna farmacoterapia.
Subito la stampa e il governo si interessarono alla cosa, e appena un mese dopo Fleming cedeva gratuitamente il primo antibiotico alle industrie farmaceutiche, per la produzione bellica.
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